Risorgerò nemico ognor più crudo,Cenere anco sepolto e spirto ignudo.
Dolce è l'ira in aspettar vendetta.
Difesa miglior ch'usbergo e scudo è la santa innocenza al petto ignudo.
Chi imparar vuol d'amare, disimpari il rispetto: osi, domandi, soleciti, importuni, al fine involi e se questo non basta, anco rapisca.
Conosco l'arti del fellone ignote, ma ben può nulla chi morir non pote.
Ahi, cieca umana mente, come i giudizi tuoi son vani e torti!
Non importa come, troverò il modo di mettere le cose a posto.
Se ti portano via la moglie la miglior vendetta è lasciargliela.
La vendetta procede sempre dalla debolezza dell'animo, che non è capace di sopportar le ingiurie.
Ho bisogno di vendetta come un uomo affaticato ha bisogno di un bagno.
L'odio senza desiderio di vendetta è un seme caduto sul granito.
Quando vuoi vendicarti di qualcuno lasci solo che quel qualcuno continui a farti del male.
Sorgi, vendicatore, dalle mie ossa.
Non un uomo, no, non dieci uomini. Non mille possono placare la mia sete di vendetta. Vi prenderò! Not one man, no, nor ten men. Nor a hundred can assuage me. I will have you!
Mi chiamo Massimo Decimo Meridio, comandante dell'esercito del Nord, generale delle legioni Felix, servo leale dell'unico vero imperatore Marco Aurelio. Padre di un figlio assassinato, marito di una moglie uccisa... E avrò la mia vendetta, in questa vita o nell'altra.
Imparò che le dita ci furono date da natura per contare le vendette da farsi: segnar croce colla penna è da monaco, tagliare colla spada da cavaliere: si vive collo usbergo maledetto, si muore coll'abito immacolato di qualche monistero.