Il giornalista è il solo scrittore che, quando prende la penna, non spera nell'immortalità.— Ugo Ojetti
Il giornalista è il solo scrittore che, quando prende la penna, non spera nell'immortalità.
Crassa pigrizia quella per cui si chiama Dio tutto ciò che non si riesce a spiegare. Dio sarebbe la somma della nostra ignoranza?
La felicità è un modo di vedere.
L'astuto è un uomo intelligente che ha paura di essere un imbecille.
Si è sempre i meridionali di qualcuno.
L'audacia non è sempre un sinonimo del coraggio. Può essere soltanto un segno di scarsa immaginazione.
Il giornalista è uno che, dopo, sapeva tutto prima.
Il confronto con i giornali stranieri è umiliante. Quelli si occupano di cose serie mentre da noi si stampano solo cazzate.
Grande è il giornalismo. Un abile direttore di giornale non è il governatore del mondo, essendo uno di coloro che lo persuadono?
Ma una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale come una freccia dall'arco scocca vola veloce di bocca in bocca.
Il giornalismo non è un mestiere che consenta un tempo libero autonomo rispetto alla professione. Richiede una vocazione. Se quella vocazione non c'è, è inutile provarci.
Il pettegolezzo diverte solo noi giornalisti: ce la cantiamo e ce la suoniamo.
Le due grandi armi impiegate dai partiti per riuscire sono i giornali e le associazioni.
Una ragazza delle medie una volta mi scrisse: perché sui giornali si parla solo delle cose che succedono e mai della vita? Anche la vita succede.
Quei bordelli del pensiero che si chiamano giornali.
Peste della patria è il giornalismo che accetta le notizie senza vagliarle, quando pur non le inventa.