Nella grande sapienza c'è grande dolore, chi aumenta il proprio sapere, aumenta il proprio dolore.— Umberto Eco
Nella grande sapienza c'è grande dolore, chi aumenta il proprio sapere, aumenta il proprio dolore.
Gli intellettuali non risolvono le crisi, ma le creano.
Il vero è tanto più gradito quanto sia ispido di difficoltà, e più stimata è la rivelazione che assai ci sia costata.
L'uomo, abbandonato a se stesso, è troppo cattivo per essere libero.
Nulla è più fugace della forma esteriore, che appassisce e muta come i fiori di campo all'apparire dell'autunno.
Perché Dio è l'essere perfettissimo? Perché se fosse imperfettissimo sarebbe mio cugino Gustavo.
Vi sono scorciatoie por giungere alla scienza; non vi sono per giungere alla sapienza.
Di quanti ho ascoltato i discorsi, nessuno giunge a riconoscere che la sapienza è distinta da ogni cosa.
Se qualcuno di voi manca di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti generosamente e senza rinfacciare, e gli sarà data. La domandi però con fede, senza esitare [...].
Chi aumenta sapienza, aumenta dolore.
Occorre che coloro che amano la sapienza siano esperti di molte cose.
Il retto pensiero è la massima virtù e la sapienza è dire e far cose vere ascoltando e seguendo l'intima natura delle cose.
La sapienza è qualcosa di superiore alla filosofia, non so se in senso religioso, ma essa è per me il massimo che possa esserci nell'uomo.
A volte la sapienza più grande consiste nel non sapere o nel fingere di non sapere.
La sapienza non entra in un'anima che opera il male né abita in un corpo schiavo del peccato.
La sapienza è figlia dell'esperienza.