Che cos'è la coscienza? È la bussola dell'ignoto.— Victor Hugo
Che cos'è la coscienza? È la bussola dell'ignoto.
I professori, detestabili come sono, fanno, non solo a loro insaputa, ma anche assolutamente loro malgrado, eccellenti discepoli.
È dall'ironia che comincia la libertà.
Quasi tutto il segreto delle anime grandi si racchiude in questa parola: perseverando.
Dinanzi al genio non si cavilla.
Il Domani compie irresistibilmente l'opera sua, e la comincia oggi, arrivando sempre al suo scopo, nei modi più strani.
C'è almeno un punto in ogni sogno, dove non si può toccare il fondo: un ombelico, in un certo senso, che è il suo punto di contatto con l'ignoto.
Ora, la sola cosa che rimane irrisolta è la soluzione del problema.
Non nuoce al mistero svelarne una piccola parte. Perché la verità è molto più grandiosa di quanto qualunque artista del passato abbia potuto immaginare. Perché i poeti di oggi non ne parlano?
La chiave del mistero di un grande artista è che, per ragioni sconosciute, egli impiega le sue energie e la sua vita per essere certo che una nota segua sempre un'altra... e ci lasci con il sentimento che qualcosa di giusto è stato fatto nel mondo.
Ho sempre pensato che la musica dovrebbe essere soltanto silenzio, il mistero del silenzio che cerca di esprimersi.
Scopo di ogni attività dell'intelletto è ridurre il mistero a qualcosa di comprensibile.
Siamo circondati dal mistero. Nel mistero c'è spazio per tutto, anche per gli dèi.
Un senso di mistero mi invase il cuore e la mente, quella percezione del mondo come una pelle sottile su organi e ossa sconosciuti.
Il mistero della vita sta nella ricerca della bellezza.
State contenti, umana gente, al quia; ché, se potuto aveste veder tutto, mestier non era parturir Maria; e disiar vedeste sanza frutto tai che sarebbe lor disio quetato, ch'etternalmente è dato lor per lutto.