Date, ricchi! L'elemosina è sorella della preghiera.— Victor Hugo
Date, ricchi! L'elemosina è sorella della preghiera.
Non è possibile ammirare un capolavoro senza provare nello stesso tempo una certa stima di sé.
Zero, non volendo andar nudo, s'è vestito di vanità.
Gli occhi che piangono di più sono anche quelli che vedono meglio.
La probità, la sincerità, il candore, la convinzione, l'idea del dovere sono cose che, quando s'ingannano, possono diventare orrende.
La musica esprime ciò che non può essere detto e su cui è impossibile rimanere in silenzio.
Dio aiuti i ricchi, i poveri possono chiedere l'elemosina.
Da ciascuno secondo le sue facoltà, a ciascuno secondo i suoi bisogni.
Perché i mendicanti vivono ancora. Se tutte le elemosine venissero date solo per compassione, i mendicanti sarebbero tutti quanti morti di fame.
L'elemosina è sorella della preghiera.
Attraverso l'esercizio della solitudine si coltiva la dignità: trovo estremamente più dignitoso chiedere l'elemosina che fare le scarpe al proprio collega in ufficio.
Chi fa l'elemosina ha sempre l'aria di vergognarsi più di chi la riceve.
Fa un cattivo servigio al mendicante chi gli dà da bere e da mangiare.
Il lavoro è amore reso visibile. Se non potete lavorare con amore ma solo con disgusto, meglio allora che l'abbandoniate andandovi a sedere al cancello del tempio per ricevere l'elemosina da chi lavora con gioia.
Il vero accattone è l'unico solo e vero re.
L'elemosina individuale stabilisce legami preziosi tra il ricco e il povero.