Date, ricchi! L'elemosina è sorella della preghiera.
Niente eguaglia la timidezza dell'ignoranza se non la sua temerità.
La notte era fitta e sorda, l'acqua era profonda. S'inabissò. Scomparve con una cupa calma. Nessuno vide né udì nulla. La nave continuò a navigare e il fiume a scorrere.
Il destino, quando apre una porta, ne chiude un'altra. Dati certi passi avanti, non è possibile tornare indietro.
La religione non è altro che l'ombra gettata dall'universo sull'intelligenza umana.
La prima prova della carità, nel prete, è la povertà.
Siamo sempre mendicanti, anche nella fede.
Bisogna fare soltanto elemosine anonime. Hanno il grande vantaggio di sopprimere l'ingratitudine.
Chi fa l'elemosina ha sempre l'aria di vergognarsi più di chi la riceve.
Se si potesse dare in elemosina tutto il tempo sciupato, moltissimi mendicanti sarebbero ricchi.
Certi uomini di cattivo cuore credono di riconciliarsi con il cielo quando danno una elemosina.
La religione cattolica è un'istruzione a elemosinare il cielo, visto che sarebbe troppo incomodo guadagnarselo. I preti sono gli intermediari di questa elemosina.
L'elemosina incoraggia l'assuefazione invece che l'autostima e la capacità di cavarsela da soli.
Devi diventare bravo in una di queste due cose: seminare in primavera o chiedere l'elemosina in autunno.
Il vero accattone è l'unico solo e vero re.
L'elemosina deprava sia colui che dà, e sia colui che prende, e per di più non raggiunge lo scopo, perché non fa che rafforzare la mendicità.