Quando sento il bisogno di religione, esco di notte a dipingere le stelle.
Non bisogna giudicare Dio da questo mondo, perché è soltanto uno schizzo che gli è riuscito male.
Sono sempre più convinto che non bisogna giudicare Dio da questo mondo, perché è soltanto un abbozzo che gli è riuscito male.
Io sogno i miei dipinti, poi dipingo i miei sogni.
Così il pennello sta alle mie dita come l'archetto al violino, e assolutamente per mio piacere.
Spesso le persone fanno arte, ma non se ne accorgono.
Solo lo scienziato è vero poeta: ci dà la luna, ci promette le stelle, ci farà un nuovo universo se sarà il caso.
E quando usciamo inciampiamo nelle stelle... perché le stelle ormai quasi non le vediamo più.
Il digiuno cessava quando nel cielo chiaro di quello scorcio d'estate spuntavano le prime tre stelle.
Sto guardando le stelle, sono così distanti... E la loro luce impiega tanto per raggiungerci... Tutto quello che vediamo delle stelle sono solo vecchie fotografie.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi sereni, infinito, immortale, oh! d'un pianto di stelle lo inondi quest'atomo opaco del Male!
Desiderare, gli aveva detto un antico maestro, vuol dire questo. Aspettare sotto le stelle che qualcuno torni vivo dal campo di battaglia.
Attraverso le asperità alle stelle.
Ho perso la mia goccia di rugiada! dice il fiore al cielo dell'alba, che ha perso tutte le sue stelle.
Chi ci ha dato gli occhi per vedere le stelle senza darci le braccia per raggiungerle?
Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte.
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