Ogni setta, di qualunque genere sia, e' uno schieramento del dubbio e dell'errore.
Viviamo in società. Per noi dunque niente è davvero buono se non è buono per la società.
Ci sono molti galantuomini che darebbero fuoco a una casa se non avessero altro modo per cuocersi la cena.
Soltanto i deboli commettono crimini: chi è potente e chi è felice non ne ha bisogno.
Vi scrivo una lunga lettera perché non ho tempo di scriverne una breve.
Lasciate leggere e lasciate danzare; questi due divertimenti non potranno mai fare del male al mondo.
È sciocco dubitar di sé stessi come sarebbe dubitare del proprio miglior amico: anzi si deve cercare di essere il proprio migliore amico e di vivere così in eletta compagnia.
Dubitiamo troppo del nostro cuore, e non abbastanza della nostra testa.
Un'ombra di dubbio già rende la fede un assurdo, anzi in qualche modo la annulla, mentre occasionali accessi di fede non recano alcun danno sostanziale al dubbio, al contrario sembrano appunto legittimarlo.
Meglio agitarsi nel dubbio che riposare nell'errore.
Chi ponga dubbio in volersi far più che uomo, può da ultimo ritrovarsi meno che uomo.
La capacità di dubitare dopo una rapida decisione è la più alta e la più virile.
C'è qualcosa di pagano in me da cui non posso liberarmi. In breve, non nego nulla, ma dubito di tutto.
Si parla tanto del bello che è nella certezza; sembra che si ignori la bellezza più sottile che è nel dubbio. Credere è molto monotono, il dubbio è profondamente appassionante.
Dubitare di sé non è umiltà, credo persino che spesso sia la forma più esaltata, quasi delirante, dell'orgoglio, una sorta di ferocia gelosa che fa rivoltare un disgraziato contro sé stesso, per divorarsi.
I nostri dubbi sono dei traditori che ci fanno spesso perdere quei beni che pur potremmo ottenere, soltanto perchè non abbiamo il coraggio di tentare.