La coscienza ci rende tutti codardi.
Piangere un guaio ormai passato è il modo migliore per tirarsene addosso un altro.
Essere saggio e amare eccede le capacità dell'uomo.
Non basta trarre in salvo i deboli, ma dopo bisogna anche sorreggerli.
Sappiamo ciò che siamo, ma non sappiamo ciò che potremmo essere.
È un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre.
Sapere ciò che è giusto e non farlo è la peggiore vigliaccheria.
Vigliacco (agg.). Chi, nell'emergenza del pericolo, pensa con le proprie gambe.
Che abiezione, che schifo, che senso di vomito sentirci crescere dentro quella stessa viltà e quell'impotenza che abbiamo disprezzato negli altri.
La saggezza e la bontà sembrano vili a chi è vile: la feccia gode solo di se stessa.
Anche i codardi trovano per difendersi il coraggio della disperazione.
Esiste uomo tanto codardo da non preferire cadere almeno una volta piuttosto che vacillare in eterno.
Il codardo è uno che prevede il futuro. il coraggioso è privo d'ogni immaginazione.
È debole e vile chi si dà la morte per paura del dolore, e insensato chi vive per soffrire.
Molti vogliono e condursi teco vilmente, e che tu ad un tempo, sotto pena del loro odio, da un lato sii tanto accorto, che tu non dia impedimento alla loro viltà, dall'altro non li conoschi per vili.
Il vile anonimo è quello che scaglia il sasso e nasconde la mano. Noi siamo tutti un po' anonimi, non foss'altro perché nascondiamo il vero nome nostro e lo strozzino si fa chiamar banchiere, il letterato si fa chiamar poeta e il demagogo si fa chiamare padre della patria.