Gettarsi in mezzo ai nemici può essere il segno distintivo della viltà.
Anche l'anima deve avere le sue determinate cloache nelle quali far defluire la sua immondizia; a ciò servono persone, relazioni, classi, o la patria oppure il mondo oppure infine, per i più boriosi, il buon Dio.
La morale in Europa oggi è la morale del branco.
Che esista un dimenticare, non è ancora dimostrato; sappiamo soltanto che la rammemorazione non sta in nostro potere.
Il gusto è difficile da contentare. Se mi si lascia scegliere liberamente, volentieri sceglierei un piccolo posto a fianco del paradiso, meglio ancora - dinanzi alla sua porta!
Che cos'è la felicità? La sensazione che la potenza cresce, che si sta superando una resistenza.
Sapere ciò che è giusto e non farlo è la peggiore vigliaccheria.
Nella debolezza fisica risiede quasi sempre la causa della vigliaccheria personale.
La saggezza e la bontà sembrano vili a chi è vile: la feccia gode solo di se stessa.
Molti vogliono e condursi teco vilmente, e che tu ad un tempo, sotto pena del loro odio, da un lato sii tanto accorto, che tu non dia impedimento alla loro viltà, dall'altro non li conoschi per vili.
Anche i codardi trovano per difendersi il coraggio della disperazione.
Il buon Dio non rende liberi i popoli vili.
Che abiezione, che schifo, che senso di vomito sentirci crescere dentro quella stessa viltà e quell'impotenza che abbiamo disprezzato negli altri.
È un vigliacco l'uomo!... Ed è un vigliacco chi per questo lo chiama vigliacco.
Il tempo non ci rende più saggi, solo più vigliacchi.