L’amore autentico sconvolge l’equilibrio, incrina le abitudini, rende vulnerabili. Non si limita a restare entro i confini del buon senso e della misura, ma spinge a uscire dal seminato, a mettere in discussione le proprie certezze e la propria immagine controllata di sé. Quando il sentimento è profondo, diventa naturale compiere gesti che, a mente fredda, potrebbero sembrare esagerati, impulsivi o poco razionali. Non si tratta di follie distruttive, ma di piccoli strappi alla logica quotidiana: una rinuncia improvvisa, una distanza colmata contro ogni difficoltà, un rischio preso senza garanzie. Chi, al contrario, non trova nella propria memoria nemmeno il segno di uno scarto, di una disattenzione alle convenienze, probabilmente ha vissuto più la prudenza che la passione. Il vero coinvolgimento emotivo porta con sé una certa dose di rischio, di imperfezione, di errore. Proprio in quella fragilità, in quei momenti in cui si osa oltre il calcolo e l’interesse, si rivela la sostanza più profonda del sentimento: la disponibilità a lasciarsi cambiare, a perdere un po’ il controllo pur di seguire ciò che si sente davvero.