La frase riflette una profonda meditazione sulle contraddizioni e le dualità esistenziali, in particolare su come l'amoroso affetto si collochi rispetto all'ambizione politica o sociale. Il concetto di 'maestà', qui inteso non solo nel senso regale ma anche nell'applicarlo ad ambiti più ampi della vita dove la posizione elevata potrebbe portare a un distacco dalle sfere meno prestigiose, mette in luce una tensione tra i desideri personalmente genuini e le responsabilità o gli obblighi impostisi nella società. L'autore suggerisce che esistono aspetti della vita - come il rapporto amoroso basato su un'intimità pura ed emotiva- in cui l'ambizione esterna, rappresentata dalla maestosità e spesso dal rigido protocollo del potere o dello status sociale-, non ha posto. Queste riflessioni invitano a una valutazione critica della naturalezza dell'amore quando è confrontato con le esigenze di un ruolo pubblico imponente, suggerendo che questi due ambiti sono incompatibili per la loro essenza intrinseca.