Nulla può andare male se viene insieme ai soldi.
Un amore crollato, ricostruito, cresce forte, grande più di prima.
Non si è mai vista bella donna che non facesse smorfie davanti a uno specchio.
I clamori avvelenati di una donna gelosa sono più micidiali dei denti di un cane idrofobo.
Ride delle cicatrici d'amore, chi non ha mai provato una ferita.
Modella l'azione alla parola, la parola all'azione.
Con il denaro è andata come con tutto il resto. Da utile mezzo è diventato fine, da servo si è fatto padrone, crediamo di maneggiarlo e invece ci manipola, crediamo di usarlo e invece ci usa, crediamo di muoverlo e invece ci fa muovere, anzi trottare, crediamo di possederlo e invece ci possiede.
Diciamo le cose come stanno: è bello avere del denaro anzitutto per gli agi che procura, e più ancora per l'impressione di sicurezza con cui ci libera da ogni imbarazzo e ci tranquillizza.
Il denaro è la cosa più volgare e odiosa che ci sia perché può tutto, perfino conferire il talento. E avrà questo potere fino alla fine del mondo.
Non scrivo ciò che preferirei scrivere, ma per il denaro di cui ho bisogno. Ma non è detto che scriva solo per denaro, così spero di scrivere infine ciò che per me e per l'arte è la cosa più grande: il Faust.
Fa molto il denaro, molto bisogna amarlo, rende l'infame uomo fidato, da rispettare, fa correre lo zoppo, il muto fa parlare; chi non ha le mani bene lo riesce a prendere.
Le donne credono in cuor loro che l'uomo sia destinato a guadagnare denaro, esse, invece, a spenderlo.
Quando si è stati poveri per molto tempo si ha un certo rispetto per i soldi. Non si ha la minima voglia di ritrovarsi in bolletta.
Che il denaro non abbia colore è falso. Un modo nuovo di guadagnarlo restituisce un'aria di nuovo alle monete a cui l'uso ha tolto il lustro.
Gli uomini, il ferro, i danari e il pane sono il nervo della guerra; ma di questi quattro sono più necessarii i primi due, perché gli uomini e il ferro truovano i danari e il pane, ma il pane e i danari non truovano gli uomini e il ferro.
Il denaro è come l'aria. Finché c'è non te n'accorgi.