Colui che uccide un cane uccide la propria anima.
Chi si astiene dal mangiare la carne martoriata degli animali uccisi avrà lo spirito santo e la verità.
I cani abbaiano a quelli che non conoscono.
L'uomo guarì dal morso, fu il cane a morire.
Il cane possiede la bellezza senza la vanità, la forza senza l'insolenza, il coraggio senza la ferocia...e tutte le virtù dell'uomo senza i suoi vizi.
Uno crede di portare fuori il cane a fare pipì mezzogiorno e sera. Grave errore: sono i cani che ci invitano due volte al giorno alla meditazione.
Il cane è la virtù che non potendo farsi uomo si è fatta bestia.
Il timore che un cane possa far del male a un bambino è addirittura ridicolo; molto più giustificata è, semmai, la preoccupazione opposta, che cioè il cane si lasci troppo strapazzare dai bambini, contribuendo così a educarli a una totale mancanza di riguardo nei suoi confronti.
I cani hanno una sorta di invadente disponibilità dell'anima che allevia le persone che cominciano a risecchirsi.
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato.
Colui che offre al proprio cane cibi non adatti o troppo caldi, sia punito con cento sferzate.
Questa cultura della difesa dei cani ad oltranza porta ad adorarli in un modo decisamente meno sano che nella cultura contadina.
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