La fede consiste nella volontà di chi crede.— Agostino d'Ippona
La fede consiste nella volontà di chi crede.
Percorri l'uomo per raggiungere Dio.
La consuetudine che da certuni non a torto è detta una seconda natura.
Dammi, ti dissi, la castità e la continenza, ma non ora.
Dammi grazia, o Signore, di conoscere appieno se prima ti si debba invocare o lodare; se la conoscenza di Te debba precedere l'invocazione.
Un'abitudine, se non contrastata, presto diventa una necessità.
La fede cattolica, non solo non teme questo poderoso confronto della sua umile dottrina con le meravigliose ricchezze del pensiero scientifico moderno, ma lo desidera.
C'è un sole che non vedi, lui ti parla e tu gli credi. E' questa la fede.
La ragione e la fede sono le due sponde dello stesso fiume.
È nella disponibilità a correre dei rischi che si manifesta la nostra fede.
L'essenza della fede è di essere ciò che l'uomo desidera egli desidera essere immortale, dunque è immortale; egli desidera che vi sia un'essenza che può tutto ciò che per la natura e per la ragione è impossibile, dunque una tale essenza esiste.
Cosa ci salverà? La fede? Io non voglio avere la fede e non ci tengo ad essere salvato.
Lavorare senza la fede è come tentare di raggiungere il fondo di un pozzo senza fondo.
Noi ci limitiamo ad analizzare Gesù dal punto di vista storico, al pari di Alessandro Magno o Giulio Cesare, altre grandi figure che hanno cambiato il corso degli eventi: se davanti a questo la fede barcolla, povera fede.
La fede è l'uccello che canta quando all'alba è ancora buio.
Bisognerebbe poter distinguere coloro che si convertirono molto presto, quando l'adesione alla nuova fede era ancora un'avventura eroica, dal gregge che seguì il movimento quando già lo Stato l'approvava dall'alto.