Essere privi di speranza non significa disperare.
Il buddhismo è l'ateismo divenuto religione.
La bellezza, senza dubbio, non fa le rivoluzioni. Ma viene un giorno in cui le rivoluzioni hanno bisogno della bellezza.
Quando saremo tutti colpevoli, sarà la democrazia.
Aver la forza di scegliere ciò che si preferisce e di attenervisi. Se no è meglio morire.
Se il mondo fosse chiaro, l'arte non esisterebbe.
Sono come il figlio d'una povera affamata, che piange perché vuol mangiare, spinto dall'intensità della fame, incurante delle condizioni disperate della sua povera e pietosa madre, sconfitta dalla vita.
Sfido chiunque nel suo momento più buio a scrivere le cose che lo rendono felice, anche quelle sciocchezzuole come l'erba verde o una conversazione amichevole con qualcuno in ascensore. Incomincerà a rendersi conto di quanto è ricco.
Quando abbiamo perso tutto, inclusa la speranza, la vita diventa una disgrazia e la morte un dovere.
Nessuno ci vendicherà:la nostra pena non ha testimoni.
Tutto ciò che è finito, è difettoso. E il difetto costituisce una delusione per il cuore, che anela all'assoluto. La delusione si allarga, diviene il sentimento di un gran vuoto... Non c'è nulla per cui valga la pena di esistere. Non c'è nulla, che sia degno che noi ce ne occupiamo.
Non importa quanto sia effimero, un romanzo è qualcosa, mentre la disperazione non è nulla.
In nessuna epoca le gioie sono state superiori ai dolori quindi in nessuna epoca sarebbe stato bello vivere.
L'uomo vuole sempre sperare. Anche quando è convinto di essere disperato.
Nessuno ha il diritto di mettersi a sedere e sentirsi disperato. C'è troppo lavoro da fare.
Lunga ed impervia è la strada che dall'inferno si snoda verso la luce.