Il nostro destino è di continuare a moltiplicarci, unicamente per morire innumerevoli.— Albert Caraco
Il nostro destino è di continuare a moltiplicarci, unicamente per morire innumerevoli.
La fede non è che una vanità tra le altre e l'arte di ingannare l'uomo sulla natura del mondo.
Le nostre religioni sono i cancri della specie e non ne guariremo che da morti.
Noi tendiamo alla morte, come la freccia al bersaglio, e mai falliamo la mira.
Se c'è un Dio, il caos e la morte figureranno nel novero dei suoi attributi, se non c'è, non cambia nulla, poiché il caos e la morte basteranno a sé stessi fino alla consumazione dei secoli.
I morti non soffrono di essere morti e i vivi non soffrono se non perché vivono.
Il destino guida chi lo segue di buona voglia, trascina chi si ribella.
Sono convinto che anche nell'ultimo istante della nostra vita abbiamo la possibilità di cambiare il nostro destino.
Non è nelle stelle che è conservato il nostro destino, ma in noi stessi.
Non c'è destino che non si vinca con il disprezzo.
Il destino é un mare che non ha sponde.
La sfida non attende. La vita non guarda indietro. Una settimana è un periodo più che sufficiente per decidere se vogliamo accettare il nostro destino.
Se c'è qualcosa di ancor più raccapricciante del destino, è l'uomo che lo sopporta senza alzare un dito.
Ci eravamo incontrati perchè doveva succedere e anche se non fosse stato quel giorno, prima o poi ci saremmo sicuramente incontrati da qualche altra parte.
Quando non ho avuto più niente da perdere, ho ottenuto tutto. Quando ho cessato di essere chi ero, ho ritrovato me stesso. Quando ho conosciuto l'umiliazione ma ho continuato a camminare, ho capito che ero libero di scegliere il mio destino.
I bianchi di solito cercano in tutti i modi di proteggersi dall'ignoto e dagli assalti del fato. L'indigeno, invece, considera il destino un amico, perché è nelle sue mani da sempre.