Si dice che Amore nascesse libero e che poi venisse impigliato nei veli di una cetra, anzi nelle sue corde. Ma poiché Amore era tenero e soprattutto era fanciullo le corde gli procurarono ampie ferite.

Alda Merini
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La nostra interpretazione

L’immagine di Amore che nasce libero e poi resta impigliato nelle corde di uno strumento musicale evoca la natura fragile e vulnerabile del sentimento amoroso. La libertà iniziale richiama l’innocenza, l’assenza di vincoli, la spontaneità con cui il sentimento viene al mondo. Tuttavia, l’incontro con la realtà, con le sue forme e le sue regole, diventa una rete in cui Amore si impiglia e si ferisce. Le corde, che appartengono a uno strumento capace di creare armonia, diventano paradossalmente causa di dolore, come se ciò che dovrebbe generare bellezza e musica si trasformasse in motivo di sofferenza. La figura del fanciullo mette in risalto la tenerezza, la purezza, il non essere ancora preparato alle asperità dell’esperienza. L’amore appare così come una forza delicata, esposta ai tagli delle relazioni, delle parole, delle incomprensioni. La ferita diventa parte integrante del suo cammino: non ne annulla la bellezza, ma la rende intrisa di vulnerabilità, come se ogni grande sentimento dovesse necessariamente attraversare il rischio del dolore per rivelare la sua intensità più autentica.

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