L'uomo impara sempre a vivere quando è troppo tardi.— Alda Merini
L'uomo impara sempre a vivere quando è troppo tardi.
L'aforisma è genio e vendetta e anche una sottile resa alla realtà biblica.
Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irrisolvibile, vitale, spiegazione umilissima e sovrana dei cosmici "perché" del mio respiro.
La nevrosi è qualche cosa di circoscritto al pube.
L'alba ti rassicura e la luce... puoi finalmente sognare.
Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne l'anima. Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo. Perché lì c'è verità, lì c'è dolcezza, lì c'è sensibilità, lì c'è ancora amore.
Che cosa ci si può aspettare da un mondo in cui quasi tutti vivono solo perché non hanno ancora trovato il coraggio di spararsi?
Per vivere soli si deve essere una bestia o un dio dice Aristotele. Manca il terzo caso: si deve essere l'una e l'altra cosa filosofo.
Vivere è come scolpire, occorre togliere, tirare via il di più, per vedere dentro.
Per vivere con onore bisogna struggersi, battersi, sbagliare e ricominciare da capo e buttare via tutto, e di nuovo ricominciare e lottare e perdere eternamente.
Vale la pena di lottare solo per le cose senza le quali non vale la pena di vivere.
Davanti a uno che muore, la parola vivere suona oscena.
Che cosa servono a quel tizio ottant'anni trascorsi nell'inerzia? Costui non è vissuto, ma si è attardato nella vita, e non è morto tardi, ma lentamente.
Vivere significa stare per il novanta per cento insieme a delle persone che non si possono soffrire.
Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza.
Se sei triste e vorresti morire, pensa a chi è triste e vorrebbe vivere ma sa di dover morire.