I poveri, ci vuol poco a farli comparir birboni.— Alessandro Manzoni
I poveri, ci vuol poco a farli comparir birboni.
Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza.
Non sempre quello che viene dopo è progresso.
Il linguaggio è stato lavorato dagli uomini per intendersi tra loro, non per ingannarsi a vicenda.
La maldicenza rende peggiore chi parla e chi ascolta, e per lo più anche chi n'è l'oggetto.
Non si può spiegare quanto sia grande l'autorità di un dotto di professione, allorché vuol dimostrare agli altri le cose di cui sono già persuasi.
Dentro di noi abbiamo un'Ombra: un tipo molto cattivo, molto povero, che dobbiamo accettare.
Colui che ha sempre lottato con la povertà conosce quanto estremamente sia conveniente la povertà.
Chi si adatta bene alla povertà è ricco.
La scuola della povertà è la nulrice dei grandi animi.
Non esiste un uomo tanto povero da non poter donare qualcosa agli altri.
La povertà del futuro sarà l'ignoranza, e le differenze sociali degli anni a venire saranno stabilite, più che dal denaro, dalla cultura di chi sa qualcosa e di chi non sa niente.
Ciò che si deve fare è dare l'opportunità alle persone di uscire dalla condizione di grande povertà nella quale versano con le loro forze. In tal modo esse conservano la loro dignità e acquistano fiducia in sé stesse.
Quando ero piccolo ero così povero che pensavo che gli aiuti governativi fossero una marca.
Se non otterrò nulla dalla casa del ricco, mi daranno qualcosa alla casa del povero. Coloro che molto possiedono spesso sono avidi; quelli che hanno poco sono sempre pronti a spartirlo.
C'è una povertà in questo tipo di vita, una povertà diversa da quella materiale di una volta. Una povertà interiore che, più che far paura, umilia. Umilia la grande ricchezza, la grande potenzialità che c'è in ognuno di noi.