L'invidia è un sentimento che divora chi lo nutre.— Alessandro Morandotti
L'invidia è un sentimento che divora chi lo nutre.
Le disgrazie degli altri ci impressionano tanto perché potrebbero capitare anche a noi.
L'abbaglio è uno sbaglio che acceca.
Se è vero che l'esempio vien dall'alto, mettiamoci in salvo prima di esserne travolti.
Le virtù annoiano, le qualità lasciano indifferenti, i vizi rendono interessanti.
Uomini e meloni hanno questo in comune, che dal di fuori non si capisce se sono buoni.
Che cosa è l'uomo che invidia l'altro uomo, se non una miseria che invidia un'altra miseria?
Ho tanti difetti, ma l'invidia non mi appartiene. Ho sempre cercato di imparare dal successo degli altri.
L'invidia, la bile dell'anima.
L'invidia è il tormento dell'impotenza.
L'invidia è come prendere un veleno e aspettare che l'altra persona muoia.
Non augurate mai ad un invidioso di avere figli: sarebbe geloso di loro perché non può più avere la loro età.
Il milionario non godrebbe niente se gli mancasse l'invidia del popolo.
Possiamo descrivere il nostro odio, la nostra gelosia, le nostre paure, le nostre vergogne. Ma non la nostra invidia.
L'invidia del cretino per l'uomo brillante trova sempre qualche consolazione nell'idea che l'uomo brillante farà una brutta fine.
La nostra invidia dura sempre più a lungo della felicità di quelli che invidiamo.