L'uomo felice non abbisogna di fede.— Alessandro Morandotti
L'uomo felice non abbisogna di fede.
Se uno sciocco si dichiara tale, gli si crede sulla parola. Se un genio proclama di esserlo, si pretende che lo dimostri.
Anche una domanda sbagliata può ottenere una risposta giusta.
Il momento più importante è sempre l'ultimo che stiamo vivendo.
Io sono io. Ma se fossi un altro vorrei essere come me.
L'amore allo stato puro è quello non corrisposto.
Credo perché è assurdo.
Noi sappiamo che la fede non è né una camomilla né una consolazione, ma una fonte di interrogativi, di inquietudini, di non appagamento.
Una fede che non può sopravvivere alla collisione con la verità non lascia molti rimpianti.
Senza fede non potremmo accettare né concepire la morte.
Finora la fede non ha potuto ancora spostare nessuna vera montagna, benché qualcuno non so chi l'abbia asserito; ma essa può mettere delle montagne dove non ce ne sono.
E' naturale che dubito. Non pratico una certezza. Pratico una fede.
Un pesciolino rosso ad un altro: 'Io non credo in Dio.' L'altro risponde: 'Nemmeno io, ma chi altro pulirebbe la nostra boccia?'.
Per il momento non c'è più conflitto tra uomini di ragione e uomini di fede. Siamo tutti in ginocchio.
Non credeva in Dio, credeva nella comodità di credere in Dio.
Il fascismo è l'antitesi della fede politica, perché opprime tutti coloro la pensano diversamente.