Ho sempre il sospetto che quelli che si riempiono la bocca di cultura siano dei ciarlatani. Le Muse sono discrete e non amano il proscenio.
La dittatura serve a far tacere la gente, la democrazia a farla litigare.
La vita, comunque e dovunque la si viva, è un affare che non copre le spese. Per tutti.
La lumaca ha gli occhi sulle corna. Ma i cornuti non li hanno neppure nelle orbite.
Gli occhi? Si dice che siano lo specchio dell'anima; ma, se si pensa alla falsità dei rapporti umani, se ne deve dedurre che essi servano più per spiare gli altri che per rivelare se stessi.
L'amore è un allucinogeno che può farci vedere una musa in una manza e un'aquila in una gallina.
Ogni cultura assimila elementi di culture vicine o lontane, ma poi si caratterizza per il modo in cui li fa propri.
In una cultura abituata da secoli a frazionare ogni cosa al fine di controllarla, può essere sconcertante scoprire che il medium è il messaggio.
Chi ha cari i valori della cultura non può non essere pacifista.
Il valore della cultura si rivela nel modo più chiaro quando una persona colta prende la parola a proposito di un problema che sta fuori dall'ambito della sua cultura.
In un uomo di stato, la cosiddetta cultura è in fin dei conti un lusso inutile.
Cultura non è leggere molto, né sapere molto: è conoscere molto.
Per amare la cultura occorre una forte vitalità. Perché la cultura in senso specifico o, meglio, classista è un possesso: e niente necessita di una più accanita e matta energia che il desiderio di possesso.
Il peggior nemico della cultura è la noia, la mancanza di chiarezza, o l'assenza di creatività.
La nostra cultura ci ha resi tutti uguali. Nessuno è più veramente bianco, nero o ricco. Tutti vogliamo lo stesso. Individualmente non siamo niente.
La cultura ha guadagnato soprattutto da quei libri con cui gli editori hanno perso.
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