Caso è forse lo pseudonimo di Dio quando non voleva firmare.— Anatole France
Caso è forse lo pseudonimo di Dio quando non voleva firmare.
Confesso che nella parola beneficenza non trovo più la sua primitiva bellezza; è stata sciupata dai farisei che l'hanno troppo usata.
Coloro che leggono molti libri sono come i masticatori d'hashish: vivono in un sogno, e il veleno sottile che penetra nei loro cervelli li rende insensibili al mondo reale. Verrà il giorno che saremo tutti bibliotecari, e allora sarà finita per noi.
Non conosco nessuna lettura più facile, più affascinante e deliziosa di un catalogo.
L'amore degli uomini è di basso livello ma s'eleva in erte dolorose e conduce a Dio.
È male far fare servilmente agli altri quel che possiamo far da noi con nobile arte.
Non so se Dio esiste, ma sarebbe meglio, per il suo onore, che non esistesse.
Credo che il nome di Dio non solo non si debba nominare invano, ma penso che non si debba nominare affatto.
A volte ho l'impressione che Dio, nel creare l'uomo, abbia in qualche modo sopravvalutato le sue capacità.
Se viene fuori che c'è un dio, io non credo che sia cattivo, credo che il peggio che si possa dire di lui è che fondamentalmente è un disadattato.
Non sarà mai possibile dimostrare che noi siamo l'opera di un essere supremo e che non siamo stati, piuttosto, messi insieme per passatempo da un essere molto imperfetto.
Dio è una soluzione che moltiplica i problemi fingendo di risolverli.
Da trenta secoli si "dimostra" Dio, e non solo ancora non ne sono persuasi tutti, ma anzi i non persuasi sono cresciuti di numero. Ciò non vi dice nulla?
Se si crede negli esseri umani, si crede in Dio: è il primo passo e il più difficile.
Io credo nel Dio di Spinoza che si rivela nella ordinaria armonia di ciò che esiste, non in un Dio che si preoccupa del fato e delle azioni degli essere umani.
La nostra concezione di Dio deriva dall'antico dispotismo orientale, ed è una concezione indegna di uomini liberi.