È male far fare servilmente agli altri quel che possiamo far da noi con nobile arte.— Anatole France
È male far fare servilmente agli altri quel che possiamo far da noi con nobile arte.
Una parigina innamorata smentisce la sua natura e vien meno alla sua funzione: esser di tutti, come un'opera d'arte.
Il presente è arido e torbido, l'avvenire nessuno lo sa; tutta la ricchezza, tutto lo splendore, tutta la grazia del mondo è nel passato.
L'opinione degli altri non vale il sacrificio di uno solo dei nostri desideri.
Un popolo esiste soltanto in virtù della coscienza che ha della propria esistenza. Ci sono trecento milioni di cinesi; ma non lo sanno. Finché non si saranno contati, non conteranno.
Rimproveriamo alla gente di parlare di sé; ma è l'argomento che sa trattare meglio.
Un'opera d'arte è buona se nasce da necessità. È questa natura della sua origine a giudicarla: altro non v'è.
Un'opera d'arte è superiore soltanto se è, nello stesso tempo, un simbolo e l'espressione esatta di una realtà.
L'arte è il culto dell'errore.
Le divergenze di opinioni suscitate da un'opera d'arte, indicano che essa è nuova, complessa e vitale.
L'arte, che imita la natura, opera per gradi, e non a salti.
La testimonianza peggiore in favore di un'opera è l'entusiasmo con cui la massa si rivolge ad essa.
L'arte è realistica come l'attività, e simbolica come il fatto.
L'arte comincia là dove l'imitazione finisce.
L'arte non riproduce il visibile; piuttosto, crea il visibile.
L'artista deve creare cose belle, ma senza infondere in loro nulla della sua vita. Viviamo in un'epoca in cui gli uomini trattano l'arte come se dovesse essere una forma di autobiografia. Abbiamo perduto il senso della bellezza astratta.