Credo che il nome di Dio non solo non si debba nominare invano, ma penso che non si debba nominare affatto.
In natura la verità è sempre assai più bella di tutto ciò che i nostri poeti, gli unici autentici maghi, possono anche soltanto immaginare.
La personalità ha inizio appunto dove di due singoli esseri ognuno abbia un ruolo nel mondo dell'altro, ruolo che non può venire senz'altro assunto da nessun altro compagno di specie. In altre parole, la personalità comincia dove nasce per la prima volta l'amicizia personale.
La fedeltà di un cane è un bene prezioso che impone obblighi morali non meno impegnativi dell'amicizia con un essere umano.
Chi si consegna alla natura non ha bisogno dell'inconoscibile, del soprannaturale, per poter provar rispetto; c'è soltanto un miracolo per lui, ed è che tutto su questa terra, incluse le massime fioriture della vita, si sia semplicemente formato senza miracoli nel senso convenzionale della parola.
Sono pienamente convinto, dico pienamente, che gli animali hanno una coscienza. L'uomo non è il solo ad avere una vita interiore soggettiva.
Dio, che è senza origine, è il principio unico e completo di ogni cosa.
L'idea di un Dio personale è un concetto antropologico che non sono capace di prendere seriamente.
Dio è qui ora, accanto a noi. Possiamo vederlo in questa nebbia, in questo suolo, in questi abiti, in queste scarpe. I suoi angeli vegliano quando noi dormiamo e ci aiutano quando lavoriamo. Per ritrovare Dio, basta guardarsi intorno.
Dio è all'inizio, non mai alla fine.
Avrai un solo dio. E chi vorrebbe sobbarcarsi le spese di un altro?
Dio prese del fango, ci sputò su e nacque Adamo. E Adamo, asciugandosi il viso, disse: "Cominciamo bene".
Che cosa è questo Dio che fa morire Dio per placare Dio?
Con la sua onnipotenza Dio ha deciso non solo di non esistere, ma anche di non essere mai esistito.
A forza di insistere Dio è costretto a esistere, a forza di preghiere si forma il suo orecchio, a forza di lacrime nostre i suoi occhi vedono, a forza di allegria spunta il suo sorriso.
Soltanto l'inutilità del primo diluvio trattiene Dio dal mandarne un secondo.
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