La modestia non può essere una virtù, perché assomiglia più ad una sofferenza che ad una qualità.— Aristotele
La modestia non può essere una virtù, perché assomiglia più ad una sofferenza che ad una qualità.
I momenti di disgrazia mostrano quelli che non sono i veri amici.
Chiunque può arrabbiarsi: questo è facile. Ma arrabbiarsi con la persona giusta, e nel grado giusto, ed al momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel modo giusto: questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile.
La felicità è di coloro che sono sufficienti a se stessi.
La gratitudine è un sentimento che invecchia presto.
Un'assurdità plausibile è sempre migliore di una possibilità che non convince.
La scienza ci insegna a non trascurare niente, a non disdegnare gli inizi modesti, in quanto nel piccolo sono sempre presenti i principi del grande, come nel grande è contenuto il piccolo.
I Tedeschi si definiscono anche il popolo di Schopenhauer, mentre Schopenhauer era così modesto da non ritenersi affatto il pensatore dei Tedeschi.
La modestia è considerata una virtù, ma io, per parte mia, dubito che, nelle sue espressioni estreme, essa meriti d'essere considerata tale.
La modestia sta al merito come le ombre stanno alle figure in un quadro: gli dà forza e risalto.
Falsa modestia... Ma se la modestia è sempre falsa!
Per un occhio che guardi un po' in fondo alle cose, la modestia non è che una forma, anche più visibile, della vanità.
Se vuoi che la gente pensi bene di te, non parlare bene di te stesso.
Una cosa più spiacevole dell'arrivismo è l'esibizione della modestia.
Si è vanitosi per natura, modesti per necessità.
La modestia e il lepore sono il carattere della perfezione ed esse sono la prova del carattere di ogni grand'uomo.