Predicare la morale è facile, difficile è fondarla.— Arthur Schopenhauer
Predicare la morale è facile, difficile è fondarla.
Il modo più giusto di concepire la vita sarà quello di vedere in essa un desengafio, una delusione: tutto, è anche troppo evidente, mira a ciò.
Ciò che uno può essere per un altro ha i suoi limiti, e sono assai stretti: alla fine, ognuno si ritrova solo, e a quel punto ciò che conta è questo: chi sia, allora, a essere solo.
Per vivere nel mondo è necessario prendere con sé una grande provvista di previdenza e d'indulgenza: la prima ci preserva da danni e perdite, la seconda da liti e brighe.
Farsi un idolo di legno, di pietra o di metallo o costruirlo mettendo insieme concetti astratti è tutt'uno: se si ha davanti un essere personale a cui si sacrifica, che si invoca, a cui si rendono grazie, si tratta sempre di idolatria.
Ognuno è socievole nella misura in cui è spiritualmente povero, e in genere volgare. Nel mondo infatti non si ha molto di più, oltre la scelta tra la solitudine e la volgarità.
Il peso materiale rende prezioso l'oro, quello morale l'uomo.
L'immoralità dell'uomo trionfa sull'amoralità della donna.
I moralisti sono persone che rinunciano ad ogni piacere eccetto quello di immischiarsi nei piaceri altrui.
Non è saggio usare la morale nei giorni feriali; così succede che poi la troviamo in disordine la domenica.
La morale non è altro che l'arte attiva e pratica di viver bene.
La moralità basata sulle idee o su un ideale è un male non mitigato.
La politica coincide dunque con la morale? Penso che politica e morale abbiano fondamenti distinti. I loro territori confinano ma non coincidono. Spesso addirittura morale e politica confliggono e si scontrano.
I luoghi più caldi dell'inferno sono riservati a coloro che in tempi di grande crisi morale si mantengono neutrali.
La ferocia dei moralisti è superata soltanto dalla loro profonda stupidità.
La morale è coordinare ogni stato momentaneo della nostra vita con uno stato durevole!