Il fine, che non può essere conseguito se non con mezzi cattivi, non può essere un fine buono.— Arturo Graf
Il fine, che non può essere conseguito se non con mezzi cattivi, non può essere un fine buono.
Se tu sogni, senza cercarla, la luce, non meriti di uscir dalle tenebre.
Essere solo, da parte, non vuol dire gran che; ma essere solo, di sopra, questo sì che dice assai.
Pessima tolleranza quella che incoraggia l'insolenza.
Certo, le parole non sono azioni; ma qualche volta una buona parola vale quanto una buona azione.
La volgarità può mutar casa e vestito, azzimarsi, lisciarsi, andare in carrozza, sedere in trono, e sarà sempre la stessa volgarità di prima.
La percezione della fine è dentro ciascuno di noi, è uno stigma della specie, un marchio della sua caducità.
Il presente non costituisce mai il nostro fine. Passato e presente sono mezzi, solo l'avvenire è il nostro fine. Così non viviamo mai, ma speriamo di vivere, e preparandoci sempre a essere felici è inevitabile che non lo siamo mai.
La scuola è fatta per avere il diploma. E il diploma? Il diploma è fatto per avere il posto. E il posto? Il posto è fatto per guadagnare. E guadagnare? È fatto per mangiare. Non c'è che il mangiare che abbia fine a se stesso, sia cioè un ideale. Salvo in coloro, in cui ha per fine il bere.
Massimo segno della fine, è il principio.
Più o meno, noi desideriamo veder la fine di tutto ciò che operiamo e facciamo; siamo impazienti di giungere al termine, e lieti di esservi giunti. Soltanto la fine totale, la fine di tutte le fini, noi ce l'auguriamo, di solito, il più tardi possibile.
Il lieto fine è la nostra fede nazionale.
Un fine autentico può fare a meno di speranze e anche di ogni probabilità di essere raggiunto.
A cattivo principio cattiva fine.
Fine ultimo di tutto, la fine.
Non arriverai mai alla fine del viaggio, se ti fermi a lanciare un sasso a ogni cane che abbaia.