Hanno pochi bisogni di pensiero coloro che mai non sentono bisogno di nuove parole.— Arturo Graf
Hanno pochi bisogni di pensiero coloro che mai non sentono bisogno di nuove parole.
L'uomo cattivo può bene qualche volta essere dalla parte della ragione; ma gli è quasi impossibile ch'ei non faccia poi tanto da mettersi dalla parte del torto.
La sola nobiltà che da molti si conosca è l'alterigia e l'arroganza.
Per imparare certe cose bisogna saperne disimparare certe altre.
L'ideale deve, come l'albero, aver nella terra lo sue radici.
Non è più misero uso della intelligenza che di spenderla tutta in mettere a nudo e schernire la stupidezza altrui.
La parola umana è come una caldaia incrinata su cui battiamo musica per far ballare gli orsi, quando vorremmo commuovere le stelle.
Non ci sono più parole potenti. Capita di dire "Dio" solo per pronunciare una parola che una volta era potente.
Le parole sono azioni.
A chi l'usa senza conoscerne l'origine, una parola può scoppiare in mano, come una rivoltella maneggiata da un bambino.
Le parole possono ferire o spezzare il cuore, e anche l'anima. Non lasciano lividi, non rompono le ossa; perciò, per chi fa male con le parole non c'è la prigione.
Le due parole più brevi e più antiche, sì e no, sono quelle che richiedono maggior riflessione.
Un gioco di parole è una pistola all'orecchio, non una piuma per solleticare l'intelletto.
Parole. Così innocenti e lievi quando stanno in un dizionario, quanto potenti nel bene e nel male si trasformano nelle mani di chi sa combinarle.
La parola non può cambiare le cose ma almeno ci prova.
Le parole non sono mai pazze... è la sintassi che è pazza.