Meglio esser povero ch'essere ridotti in ischiavitù dai quattrini.
Amoreggiate con le idee finché vi piace; ma quanto a sposarle, andate cauti.
I guai della vita sono un po' come gli astri del cielo: quando l'uno tramonta, l'altro spunta.
Non cedete mai al primo impulso dell'ira: cedete sempre al primo impulso dell'amore.
L'ultima età della vita non è senza gioia a chi può darsi ragione del perché sia vissuto.
Quegli che nella così detta prosa della vita sa scoprir più poesia, quegli è più poeta.
Pecunia non olet. (Il denaro non puzza).
Con le mance si può esagerare o tenersi troppo stretti, ma il denaro che compra l'esatta verità non è ancora stato coniato.
Prima dell'invenzione del denaro non potevano aversi le idee di compratore, e di venditore, ma soltanto di proponente, e di aderente al cambio.
I soldi differiscono da un'automobile, da una padrona o da un cancro nell'essere ugualmente importanti per quelli che li hanno e per quelli che non li hanno.
Chi ha i soldi naviga con vento sicuro.
Sebbene in ogni cosa tanto una persona valga quanti quattrini ha.
La base de tuto.
C'è una sola classe, nella società, che pensa al denaro più dei ricchi, ed è quella dei poveri. I poveri non riescono a pensare ad altro.
Un affare in cui si guadagna soltanto del denaro non è un affare.
Il denaro è la merce universale: cioè a dire è quella merce la quale per la universale sua accettazione, per il poco volume che ne rende facile il trasporto, per la comoda divisibilità, e per la incorruttibilità sua è universalmente ricevuta in iscambio di ogni merce particolare.