Sono certi falsi modesti, i quali non si nascondono se non per farsi cercare.
Badate, volendo estirpare un'illusione, di non uccidere un'anima.
Che giova l'abbondanza di beni materiali nell'inopia e nell'impotenza dello spirito? Non v'è peggior miseria che la miseria di certi ricchi.
I deboli male sopportano la contraddizione, anche se mostrino di non risentirsene.
I desideri sono come i gradi di una scala che quanto più tu la sali e tanto meno contento ti trovi.
Chi, sia pure un'unica volta, amò e fu amato davvero, non deve, per miserabile che sia stata poi la sua vita, troppo maledire il destino.
La modestia è una forma raffinata di vanità. È una menzogna.
La modestia è la vile riuscita di chi si annulla ma solo un pochino e proprio così si mette in risalto.
Grazia, spirito, coraggio, modestia, nobiltà di sangue, buon senso, tutte bellissime cose; ma che giovano questi doni della Provvidenza, se non si trova un compare o una comare, oppure, come si dice oggi, un buon diavolo che ci porti?
Ostentare la modestia è una cosa da superbi.
La modestia sta al merito come le ombre stanno alle figure in un quadro: gli dà forza e risalto.
Nelle persone di capacità limitate la modestia è semplice onestà, ma in chi possiede un grande talento è ipocrisia.
Gratta la modestia del grande uomo, e verrà fuori la vanità della sciantosa.
Nessuno sa essere tanto modesto da non considerarsi migliore di quanto effettivamente sia.
Modestia: Falsa modestia? Ma la modestia è sempre falsa.