Chi non crede nei miracoli, non è un realista.— Audrey Hepburn
Chi non crede nei miracoli, non è un realista.
Ricordati, se mai dovessi aver bisogno di una mano che ti aiuti, che ne troverai una alla fine del tuo braccio... Nel diventare più maturo scoprirai che hai due mani. Una per aiutare te stesso, l'altra per aiutare gli altri.
La felicità è costituita da una salute di ferro e da una memoria corta.
Il miglior pubblico che io abbia mai avuto non faceva il minimo rumore alla fine del mio spettacolo.
Le persone, ancor più degli oggetti, hanno bisogno di essere restaurate, rinnovate, rivissute, reclamate, e redente e redente e redente. Non buttare mai via nessuno.
Cosa rende felici le persone? È come per le impronte digitali: sono tutte diverse. Personalmente io ho bisogno di molto affetto, di essere amata e di amare. Di amore vero. Il resto viene da sé.
Credere ai miracoli è più comodo che confutarli.
I miracoli sono sull'uscio di casa. Basta saperli accogliere come fiori sbocciati in un deserto di sabbia. Sono fatti di amore, chiarezza e speranza.
Perché i miracoli di Gesù Cristo sono autentici e quelli di Esculapio, di Apollonio di Tania e di Maometto sono falsi?
I miracoli sono incidenti propizi, le cui cause naturali sono troppo complesse perché si possano facilmente capire.
Si chiama miracolo quando Dio batte i suoi record.
È la sfiducia in se stessi che fa credere ai miracoli.
Miracolo. Atto o evento che non rientra nell'ordine naturale delle cose, e non si può spiegare, come ad esempio vincere contro una normale mano di quattro re e un asso con quattro assi e un re.
I miracoli sono sempre in attesa, senza far distinzione per nessuno.
I miracoli sono le fasce in cui si avvolgono chiese infantili.
Non spetta a noi dimostrare l'impossibilità del miracolo: spetta al miracolo dimostrare sé stesso.