La guerra va incontro a tutte le esigenze, anche a quelle pacifiche.
Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore.
Quando ci si trova davanti un ostacolo, la linea più breve tra i due punti, può essere una linea curva.
Dove stanno grandi virtù, vuol dire che c'è qualcosa di marcio.
Durante i miei nove anni alle scuole superiori non sono riuscito a insegnare niente ai miei professori.
Tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere.
I pacifisti sono i peggiori guerrafondai.
La guerra uccide più cornuti di quanto la pace non generi uomini.
Se esistesse una legge internazionale che obbligasse ogni capo di Stato che dichiarasse guerra a scendere in campo con tutti i suoi consiglieri per combatterla in prima linea accanto ai soldati, nel mondo ci sarebbe sicuramente qualche guerra in meno e, forse, anche qualche pacifista in piú.
La guerra vera non comparirà mai nei libri.
Sottovalutare la tremenda forza della guerra e di ciò che spinge a farla, credendo che per impedirla bastino un po' di buoni sentimenti e qualche canzone accompagnata dalla chitarra, significa spianarle la strada, non bloccare in tempo il suo meccanismo.
Gli uomini che muoiono sono i figli, gli amanti, i mariti. Una donna può solo perdere in guerra, mai vincere. E a lei la guerra non dà nessun brivido di emozione.
La guerra fra i sessi è l'unico tipo di guerra in cui i nemici dormono regolarmente insieme.
In guerra le considerazioni morali contano per i tre quarti, il rapporto delle forze reali solo per l'altro quarto.
Come tutte le cose buone, anche la guerra, da principio è difficile. Ma poi, quando ha attaccato, tien duro. Allora la gente ha paura della pace, come chi gioca a dadi ha paura di smettere perché viene il momento di fare i conti, di vedere quanto s'è perduto.
Vi sono due cose che un popolo democratico farà sempre con grande fatica: cominciare una guerra e finirla.