La guerra va incontro a tutte le esigenze, anche a quelle pacifiche.— Bertolt Brecht
La guerra va incontro a tutte le esigenze, anche a quelle pacifiche.
Il disordine ha già salvato la vita a migliaia di individui. In guerra basta spesso la più piccola deviazione da un ordine per portare in salvo la pelle.
Come tutte le cose buone, anche la guerra, da principio è difficile. Ma poi, quando ha attaccato, tien duro. Allora la gente ha paura della pace, come chi gioca a dadi ha paura di smettere perché viene il momento di fare i conti, di vedere quanto s'è perduto.
Non puoi capire che smania m'investe quando vedo passare una donna che muove il culo stretto in una gonna gialla nel cielo serale celeste.
Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore.
Che cos'è rapinare una banca, in confronto al fondarla?
Chiodo scaccia chiodo, ma quattro chiodi fanno una croce.
La guerra può esistere solo nel mondo della tragedia: fin dall'inizio della storia l'uomo non ha conosciuto che il mondo tragico e non è capace di uscirne. L'età della tragedia può aver fine solo con una rivolta della frivolezza.
Uccidere in guerra non è affatto meglio che commettere un banale assassinio.
Vi sono due cose che un popolo democratico farà sempre con grande fatica: cominciare una guerra e finirla.
La guerra genera la guerra e la vittoria la sconfitta.
La guerra non è un gioco da salotto in cui tutti rispettano le regole. Quando ci sono in ballo la vita e la morte, le regole e gli obblighi vanno a farsi benedire. Qui soltanto il ripudio totale della guerra può essere utile.
Gli uomini che muoiono sono i figli, gli amanti, i mariti. Una donna può solo perdere in guerra, mai vincere. E a lei la guerra non dà nessun brivido di emozione.
L'umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all'umanità.
La guerra non è una maledizione insita nella nostra natura: è una maledizione insita nella Vita. Non ci si sottrae alla guerra perché la guerra fa parte della Vita.
Le guerre non si pagano in tempo di guerra, il conto viene dopo.