I re dispongono del loro regno, ma i papi non possono disporre del proprio.
È un gran vantaggio la nobiltà, perché a partire dai diciotto anni mette un uomo sul candeliere, lo rende conosciuto, rispettato: cose che un altro potrebbe ottenere con i suoi meriti solo a cinquant'anni. Sono trent'anni guadagnati senza fatica.
Questo è mio, questo è tuo. Ecco l'inizio dell'usurpazione del mondo.
Bisogna ubbidire ai superiori, non perché sono giusti, ma perché sono superiori.
Sono pochi i veri cristiani. Dico proprio riguardo alla fede. Ce ne sono certo che credono, ma per superstizione. Ce ne sono che non credono, ma per libertinaggio. Pochi tra le due categorie.
Se tutti gli uomini sapessero ciò che dicono gli uni degli altri non vi sarebbero quattro amici nel mondo.
Il papa è un idolo a cui si legano le mani e si baciano i piedi.
A Londra, tranne il Papa, c'è tutto. A Roma, tranne tutto, c'è il Papa.
So che bisogna dare a Dio ciò che è di Dio, ma il Papa non è Dio.
I Papi italiani hanno sempre dimostrato di essere dei governanti italiani contro gli italiani.
Grandi papi sono quelli che hanno avuto una grande fede e quelli che non ne hanno avuta affatto.
Il papa è l'avvocato di Dio. Peccato che il suo cliente sia morto.
Il papa: questo rispettabilissimo e onoratissimo rappresentante del nulla in cielo sulla terra.
Che cosa fa il papa? Si domandano alcuni. "Che cosa può fare il papa", rispondono altri. Nessuno pensa che il papa ha troppe cose da perdere per essere un vero papa.
Uno che arriva ad affacciarsi alla finestra tutte le domeniche all'ora di pranzo per gridare a una folla di turisti in difesa della famiglia e dei figli, ma perché non si sposa lui?