Quando tutto è arte niente è arte.
Occorre far capire che finché l'arte resta estranea ai problemi della vita, interessa solo a poche persone.
L'arte è ricerca continua, assimilazione delle esperienze passate, aggiunta di esperienze nuove, nelle forma, nel contenuto, nella materia, nella tecnica, nei mezzi.
Non ci deve essere un'arte staccata dalla vita: cose belle da guardare e cose brutte da usare.
L'arte è una bugia che ci fa realizzare la verità.
Cercare adagio, umilmente, costantemente di esprimere, di tornare a spremere dalla terra bruta o da ciò ch'essa genera, dai suoni, dalle forme e dai colori, che sono le porte della prigione della nostra anima, un'immagine di bellezza che siamo giunti a comprendere: questa è l'arte.
L'arte è un investimento di capitali, la cultura un alibi.
L'arte non imita, interpreta.
Lo scopo dell'arte è il diletto.
L'arte è pericolosa. È una delle sue attrattive: quando cessa di essere pericolosa, tu non la vuoi.
Ogni forma d'arte è essenzialmente energia intercettata.
L'arte si è sempre sforzata, in ogni tempo, di fornire all'uomo una voce affinché egli possa esprimere il suo muto desiderio del divino.
Quel che c'è di anormale nella vita è in normale rapporto con l'arte. È la sola cosa nella vita che sia in normale rapporto con l'arte.
Se c'è una funzione essenziale della creazione artistica, è quella di non indorare mai la pillola, di non agghindare la favola di strepito e furore raccontata da un idiota, come Shakespeare definisce la vita.
Login in corso...