Viviamo dunque felici, noi che non possediamo nulla: nutrendoci della gioia come i risplendenti dèi.— Buddha
Viviamo dunque felici, noi che non possediamo nulla: nutrendoci della gioia come i risplendenti dèi.
Non puoi viaggiare su una strada senza essere tu stesso la strada.
La nascita è il fondamento della vecchiaia e della morte.
Attento fra i distratti, ben sveglio tra i dormienti, il saggio distanzia gli altri come un veloce cavallo da corsa un ronzino.
La base di qualsiasi cosa, quello che presiede all'ordine cosmico, quello che prevale in tutto, è la mente.
"Questi figli sono miei, questa ricchezza è mia!", così pensando lo stolto è travagliato. ma se egli stesso non appartiene a sé stesso, quanto meno i figli, quanto meno la ricchezza!
La vita fugge, non cercare dunque più di quanto ti offre la gioia del momento e affrettati a goderla.
Sii pieno di gioia, tutto sommato.
Sinché un uomo gode della vita, nulla deve disperare: può ad un tratto passare dal più profondo dolore alla massima gioia; dalla massima disgrazia alla più alta felicità.
La gioia data dai figli non può compensare le altre gioie, per non dire poi che una gioia gravata dall'obbligo di supplire ad altre gioie diventa presto una gioia troppo stanca.
La gioia rende l'uomo socievole, il dolore lo allontana dagli altri.
Tutti coloro che conquisteranno la gioia dovranno dividerla. La felicità è nata gemella.
L'unica gioia al mondo è cominciare. E' bello vivere perché vivere è cominciare, sempre ad ogni istante.
Far poesie è come far l'amore: non si saprà mai se la propria gioia è condivisa.
Il dolore può badare a se stesso, ma per capire il pieno valore della gioia bisogna avere qualcuno con cui condividerla.
Nei momenti di incertezza riguardo alla mia vocazione, ci fu un consiglio di mia madre che si dimostrò molto utile. Mi diceva spesso: "Quando accetti un compito, portalo a termine con gioia. Altrimenti non accettarlo."