Ho scritto alcune poesie che io stesso non capisco.
Un giorno faranno una guerra e nessuno vi parteciperà.
La vita è come una cipolla. La sfogli uno strato alla volta, e qualche volta piangi.
L'astuzia più grande è non averne affatto.
Siamo circondati dalla vita, non ce la faremo mai a capirla, così ci concentriamo a tracannare scotch dalla bottiglia.
Il silenzio non è solo d'oro, è anche spesso citato male.
Non riusciva a stabilire cosa stesse vedendo. Forma e sostanza non coincidevano. Come quando significante e significato sono scissi.
Il silenzio è come il vento: accende le grandi incomprensioni e non spegne che quelle più piccole.
Le lotte fra individui, come fra governi e nazioni, derivano invariabilmente da incomprensioni, intese nel senso più ampio del termine.
Se sei triste e stai soffrendo, dentro, nessuno capisce, nessuno ti crede; tutti pensano che sia un posa, uno strano modo di mettersi in mostra.
Le persone che non si conoscono bene diventano nella nostra testa più interessanti, ciò che noi vogliamo che siano. Come le persone che si incontrano al semaforo: dopo averti sorriso, scatta il verde e partono. Si ha la sensazione che siano quelle che stavamo cercando da anni.
Il significato di alcune parole inglesi non lo capisco per niente, perché proviene da una cultura per me strana.
Un genio incompreso è un tragico errore, un idiota incompreso è una tragedia terribile.
L'egoismo non pecca tanto nelle azioni quanto nell'incomprensione.