L'affermazione di Carlo Dossi introduce una prospettiva filosofica sulle dinamiche tra amore ed amicizia, suggerendo che l'una esclude la presenza dell'altra in un rapporto profondo. Questa aforisma invita il lettore ad interrogarsi sulla natura delle relazioni umane e sui limiti emotivi entro cui possono operare sia l'amore romantico che quell'affetto sincero, ma non passionale, definitivo come amicizia vera. Implica un'analisi critica della reciprocità intrinseca a questi due sentimenti fondamentali: mentre il primo è spesso dominato da desiderio e possessività, l'amico vero trova la sua essenza nella libertà reciproca di crescere come individui separati. La frase stimola una riflessione sulla necessità di bilanciare i diversi tipi d'affetto per garantire che le relazioni non si trasformino in dipendenze o aspettative irrealistiche.