Il suicidio non è che una scorciatoia.— Cesare Mori
Il suicidio non è che una scorciatoia.
Nessuno ha ancora capito se la morte sia un punto o una virgola.
Chi sollecita il vostro perdono mira soprattutto a disarmare il vostro spirito ed a sopire la vostra diffidenza per colpire ancora meglio.
L'ingratitudine è un modo come un altro per pagare i debiti. Ed è il preferito perché costa meno.
La redenzione è sempre possibile a coloro che intendono lealmente ottenerla, non certo a coloro che per redenzione intendono amnistia per i passati delitti onde godersi in pace ciò che hanno estorto, predato o truffato.
Uno dei miti piú pericolosi è quello secondo il quale chi sta per suicidarsi diventa sempre positivo e generoso e altruista.
Quello che è comune a tutte le forme possibili di questa suprema rinuncia è che l'atto che la consacra viene compiuto con cognizione di causa; la vittima, al momento di agire, sa ciò che deriverà dalla sua condotta, qualunque sia la ragione che l'ha indotta ad agire cosi.
Il suicidio dimostra che ci sono nella vita mali più grandi della morte.
Uno dei mali provocati dall'allungamento artificiale della vita è che molti, vogliosi di mettere fine ai loro giorni, sono costretti a rimandare l'atto liberatore perché i loro vecchi, a cui non possono infliggere il dolore del proprio suicidio, sono ancora vivi.
Suppongo che il suicida mentre appoggia alla tempia la canna della pistola provi per ciò che succederà l'attimo seguente quello che in quel momento provai io: un sentimento di curiosità.
Rimuginare su una vita troncata... è già una forma di suicidio... come tante altre.
La nostra povera vita di testimoni della fine. Che cosa si può fare? Endura del silenzio, suicidio, o sottomissione.
Ora perché l'ho fatto?
Perché rinunciare? Perché arrendersi? Esiste al mondo una croce su cui valga la pena suicidarsi?
La perdita delle proprie radici culturali e la mancanza di uno scopo nella vita siano tra i principali fattori che spingono alcuni di noi a giocare con la morte.