Non manca mai a nessuno una buona ragione per uccidersi.— Cesare Pavese
Non manca mai a nessuno una buona ragione per uccidersi.
I lavativi hanno la pelle dura.
Si resiste a star soli finché qualcuno soffre di non averci con sé, mentre la vera solitudine è una cella intollerabile.
Solo ciò che è trascorso o mutato o scomparso ci rivela il suo volto reale.
Ogni pensiero è veramente pensato all'istante, il verso fatto della baldanza e diversità della mente in azione, che si vede nell'atto di pensarlo, ed esprime questa sua coscienza. Walt Whitman canta la gioia di scoprire pensieri.
Segno certo d'amore è desiderare di conoscere, rivivere l'infanzia dell'altro.
Se siete dell'opinione che contemplare il suicidio è prova sufficiente di una natura poetica, non dimenticate che le azioni parlano più forte delle parole.
Non si può chiedere a nessuno il suicidio come forma di protagonismo politico.
Vi prego di lasciare la stanza se questo vi può turbare. No, no! Non fatelo! Non fatelo! State indietro. Si potrebbe far male qualcuno!
Dare la vita è un gesto ben più avventato che non toglierla a se stessi: fra coloro che non commisero né l'una né l'altra imprudenza ben pochi hanno il coraggio di riconoscerlo.
Viene un momento in cui qualcosa si spezza dentro, e non si ha più né energia né volontà. Dicono che bisogna vivere, ma vivere è un problema che alla lunga conduce al suicidio.
Chissà se non c'è una differenza fra togliersi la vita e darsi una morte?
Matrimoni imprudenti! E ditemi: dove mai in cielo o in terra si son visti matrimoni prudenti? Altrettanto varrebbe discorrere di suicidi prudenti!
Il suicidio dimostra che ci sono nella vita mali più grandi della morte.
Suicidarsi in questa congiuntura sociopolitica, è assurdo e ridondante. Meglio diventare un poeta segreto.
Il suicidio è la forma più sincera di autocritica.