L'istinto di autoconservazione è a volte la molla del suicidio.
Bisogna sempre essere se stessi. Il cavallo, senza ussero, resta sempre un cavallo. L'ussero senza cavallo è soltanto un uomo.
Nei paesi nei quali i cittadini non si sentono al sicuro in carcere, non si sentono sicuri neppure in libertà.
Si può chiudere un occhio sulla realtà, ma non sui ricordi.
La lotta per il potere va condotta contro di esso.
Da quando si è messo in piedi sugli arti posteriori, l'uomo non sa più riacquistare l'equilibrio.
Nessuno osa dire addio ad un'abitudine. Molti suicidi si son fermati sulla soglia della morte per il ricordo del caffè dove vanno tutte le sere a fare la loro partita a domino.
Sono uno degli uomini più belli del mondo. Essere basso non mi ha mai disturbato un momento. Tutti gli altri momenti volevo suicidarmi.
La perdita delle proprie radici culturali e la mancanza di uno scopo nella vita siano tra i principali fattori che spingono alcuni di noi a giocare con la morte.
Molte morti sono suicidi truccati.
Un uomo che ha fede è un uomo al quale è precluso il rimedio del suicidio.
Suicidarsi! Ma si passa la vita a farlo!
Bisogna osservare bene questo: ai nostri tempi il suicidio è un modo di sparire, viene commesso timidamente, silenziosamente, schiacciatamente. Non è più un agire, è un patire.
Se perdessi tutto sono sicuro che finirei come Ernest Hemingway o Romain Gary. Il suicidio è una cosa da grandi uomini.
Disertore può chiamarsi il suicida.
Gli uomini pratici non fanno ciò che Jeff e Kirsten hanno fatto; gli uomini pratici lottano contro questa spinta perché è una spinta romantica, una debolezza. È passività appresa; è resa appresa.