Tristezza, stanchezza che penetra nell'anima.
Un grammo di realtà pura basta a chi sa vedere.
Talvolta ascolto le voci senza lasciarmi distrarre dalle parole che contengono. In quei momenti sono le anime che sento. Ciascuna ha la vibrazione che le è propria. Certe emettono solo note stonate: bisognerebbe che un Dio ne tendesse nuovamente le corde, come un cieco che accorda un pianoforte.
Dal telefono passa solamente l'insignificante o il tragico, la chiacchierata indefinita o la morte improvvisa. Tra i due, nulla.
Noi non abitiamo delle regioni. Noi non abitiamo nemmeno la terra. Il cuore di coloro che amiamo è la nostra vera casa.
Non si può vedere che dove non c'è più alcuna tenebra di potere. Il potere, cieco, oscura la gloria.
Di solito gli uomini quando sono tristi non fanno niente: si limitano a piangere sulla propria situazione. Ma quando si arrabbiano, allora si danno da fare per cambiare le cose.
La tristezza paralizza o distrugge. Il dolore feconda e rende vivi.
La tristezza solenne che abita in tutte le grandi cose sulle vette come nelle grandi vite, nelle notti profonde come nei poemi eterni.
La tristezza come inclinazione è un vizio. La tristezza bisogna meritarla.
Quando il guerriero non si sente felice davanti al tramonto, c'è qualcosa di sbagliato.
Trovai l'ultimo bicchiere di vino mescolato a cenere di sigaro e tristezza.
Triste è giungere alla casa paterna quando la folgore s'è abbattuta sulla quercia maggiore.
Spesso è necessario riflettere sul perché siamo allegri; ma sappiamo sempre perché siamo tristi.
La tristezza è un ricatto è il delictum perfecto cha fa vittime più della peste e non desta sospetto.
Si china il giorno e colgo ombre dai cieli: che tristezza il mio cuore di carne!