L'uomo che è detestato a quarant'anni, lo resterà tutta la vita.— Confucio
L'uomo che è detestato a quarant'anni, lo resterà tutta la vita.
Con la giustizia si contraccambi il male e con il bene si contraccambi il bene.
Abbiamo due vite: la seconda inizia quando ci accorgiamo di averne una sola.
L'uomo superiore è sicuro di sé senza essere arrogante; l'uomo dappoco è arrogante ma insicuro.
Sinché un uomo gode della vita, nulla deve disperare: può ad un tratto passare dal più profondo dolore alla massima gioia; dalla massima disgrazia alla più alta felicità.
I giovani debbono imparare ad essere filiali in casa e rispettosi in società; debbono essere coscienziosi e onesti; amare inoltre tutto quanto il prossimo, allacciando amicizia con i migliori. Se, dopo aver agito conformemente a questi precetti, resta loro qualche energia, leggano libri.
Si hanno vent'anni dai quindici ai trent'anni.
Che età felice quando un uomo può essere inattivo impunemente.
I quarant'anni sono la vecchiaia della giovinezza, ma i cinquant'anni sono la giovinezza della vecchiaia.
La mezza età è quando avete conosciuto talmente tanta gente che ogni nuova persona che incontrate vi ricorda qualcun altro.
Le delusioni dell'età matura seguono le illusioni della gioventù.
Il segreto è superare gli ottanta. Dopo è una passeggiata.
Il tempo sarà anche galantuomo, ma l'età non è certo una gentildonna.
Tutto ciò che è ancora bello a trent'anni, è triste a cinquanta e grottesco a sessanta.
L'uomo di natura calma e serena sente appena il peso dell'età; ma per chi è di opposta natura sono un greve fardello così la giovinezza come la vecchiaia.