Nessuno sopporta il tuo dolore, la tua tristezza, nemmeno chi ti ama di più.
Io prendo sul serio solo le cose negative minimizzando o ignorando quelle positive, come se fossi affetta da una strana miopia e riuscissi a mettere a fuoco solo ciò che è brutto. Come se fosse vero e reale solo quel che fa soffrire, e il resto scontato o inutile.
La sola possibilità che abbiamo, quaggiù, è vivere per gli altri.
I segreti ti rendono più forte ma anche più solo. Fanno soffrire soprattutto chi li porta.
Le vite degli uomini, quando incominciano storte, nemmeno Dio le raddrizza.
Dà angoscia il vivere di un consumato amore. L'anima non cresce più.
Nel ridotto Circolo dei nobili. Un concerto di Rachmaninov. L'isola dei morti. Fuggo via dall'intollerabile noia melodica. Dopo un istante fugge anche Burljuk. Scoppiamo a ridere. Bighelloniamo insieme.
Non tollero più che tu sia così simpatico, merda!
L'intolleranza non produce che ipocriti o ribelli: quale funesta alternativa!
Esser cieco non è triste; esser cieco ma non essere capace di sopportare la cecità, questo è triste.
Se riuscissimo a recuperare l'intransigenza della gioventù, ciò di cui ci si indignerebbe di più è ciò che si è diventati.
I santi (i quasi santi) sono più esposti degli altri al diavolo, perché la reale conoscenza che posseggono della propria miseria rende loro la luce quasi intollerabile.
Non sono un 'pantofolone', ci ho provato, ma la vita domestica con i suoi rituali e le sue abitudini mi toglie l'aria.
Se la molteplicità delle religioni nuoce a uno Stato, è unicamente perché l'una non vuole tollerare l'altra, ma assorbirla avvalendosi delle persecuzioni.
Gli uomini si stancano non tanto di non fare le cose che vogliono fare quando di fare le cose che non vogliono fare.