Felice è solo colui che non desidera nulla.
Il viandante con le saccoccie vuote può cantare in faccia al ladro.
Tutti qui viviamo in una condizione di ambiziosa povertà.
L'odore dei soldi è buono, qualunque sia la loro provenienza.
La pena più tremenda è portare in cuore, notte e giorno, il testimone delle proprie colpe.
Si deve conoscere la propria misura.
Per essere felici deve bastare poco. Non deve essere cara la felicità! Se è cara non è di buona qualità.
L'inquinamento atmosferico è nei limiti della norma. C'è biossido per tutti. Invece non c'è felicità per tutti.
Gli uomini, non avendo nessun rimedio contro la morte, la miseria e l'ignoranza, hanno stabilito, per essere felici, di non pensarci mai.
L'uomo non conosce altra felicità se non quella che egli si va immaginando, e poi, finita l'illusione, ricade nel dolore di sempre.
Se la felicità consistesse nella sensualità, le bestie sarebbero più felici dell'uomo, l'umana felicità invece ha sede nell'anima, non nel corpo.
Imparando momento per momento, a essere liberi nella mente e nel cuore, rendiamo possibile la felicità per ogni essere della terra.
La felicità è benefica per il corpo, ma è il dolore che sviluppa i poteri della mente.
La felicità è vivere e io sono per la vita.
Noi riteniamo il piacere principio e fine della vita felice, perché lo abbiamo riconosciuto bene primo e a noi congenito.
Rendere felici è la più gran fortuna.