La maggior parte delle religioni rende gli uomini non migliori, bensì più cauti. Quanto vale questo?— Elias Canetti
La maggior parte delle religioni rende gli uomini non migliori, bensì più cauti. Quanto vale questo?
Perfino la finta modestia serve a qualcosa: aiuta gli altri a conservare la loro fiducia in sé.
La fama rastrella il doppio di ciò che l'invidia ha potato.
La promessa dell'immortalità basta a mettere in piedi una religione.
Un Dio che occulta la sua creazione. E vide che non era buona.
Il dubbio si fa più illusioni della fede.
L'Antico Testamento poggiava sulla parentela di sangue; il Nuovo sulla parentela di fede. La "coesistenza" è tutta qui.
Tutte le religioni conducono allo stesso Dio, e meritano il medesimo rispetto.
L'uomo non vive d'altro che di religione o d'illusioni.
Ci sono persone buone che fanno cose buone e persone cattive che fanno cose cattive, ma se volete trovare gente buona che faccia cose cattive, rivolgetevi alla religione.
Templi e chiese, pagode e moschee, in tutti i paesi e in tutte le epoche, sono una testimonianza, nel loro splendore e nella loro grandezza, del bisogno metafisico dell'uomo che, potente e indistruttibile, segue a ruota il bisogno fisico.
La religione è una delle più grandi invenzioni che mai si siano avute sulla terra.
Non si è mai disputato se c'è luce a mezzogiorno.
C'è chi crede nella religione e chi invece religiosamente crede nel non crederci.
Tutte le religioni soffrono del fatto che i predicatori possano parlare a lungo e soddisfatti di sé. Così le loro parole diventano sempre più lontane e scaldano la loro vanità, anziché penetrare nel cuore di chi ascolta.
Abbiamo un bisogno profondo che ci sia qualcuno molto al di sopra di noi, che abbia pietà di noi. È questa l'origine della religione, non bisogna cercarla altrove.