La differenza fra il teorico della fede e il credente è grande quanto quella fra lo psichiatra e il matto.— Emil Cioran
La differenza fra il teorico della fede e il credente è grande quanto quella fra lo psichiatra e il matto.
Poiché la sfera della coscienza si restringe nell'azione, chi agisce non può pretendere all'universale: l'agire è un aggrapparsi alle proprietà dell'essere a detrimento dell'essere, a una forma di realtà a scapito della realtà.
Ciò che non è straziante è superfluo, almeno in musica.
Perdere il sonno e cambiare lingua. Due prove, l'una indipendente da sé stessi, l'altra deliberata. Da soli, faccia a faccia con le notti e con le parole.
Ogni fede è falsa.
All'interno di ogni desiderio lottano un monaco e un macellaio.
Se in certe teologie ed ecclesiologie di oggi Maria non trova più posto, la ragione è semplice e drammatica: hanno ridotto la fede a un'astrazione. E un'astrazione non sa che farsene di una madre.
La fede che riposa su di un'autorità non è una fede.
Se non si crede alla vita eterna non si comprende nulla di questa vita terrena.
La fede sale le scale che l'amore ha costruito e guarda dalla finestra che la speranza ha aperto.
Il solo immaginare che il sovrano dell'universo correrà ad assistermi rivoltando le leggi della natura, per me è il massimo dell'arroganza.
Non l'amore, non i soldi, non la fede, non la fama, non la giustizia... datemi solo la Verità.
Ho scritto molto su Dio, ma in fin dei conti non so se credo in Dio. Io non capisco come alcuni facciano ad affermare che Dio sia datore di immortalità, io non riesco a credere in un Dio immortale.
Dare all'uomo una fede, vuol dire decuplicare la sua forza.
La fede, così come l'amore, non passa attraverso la ragione.
La fede è credere in ciò che non può vedere o toccare o provare. La fede è camminare a faccia in giù e a piena velocità nel buio.