La cenere del passato ha la sua fenice, il libro.
In amore come in politica, l'arte di osare è il mezzo per trionfare.
L'anima dei giusti effonde ancor più bellezza verso il tramonto.
Un inciampo ti fa rafforzare il passo.
A forza di prudenza e di cautele si finisce col morire perfezionatissimi, senz'avere punto vissuto.
Ogni libro è anche la somma dei malintesi di cui è l'occasione.
Si scrive soltanto una metà del libro, dell'altra metà si deve occupare il lettore.
I veri libri devono essere figli non della luce e delle chiacchere ma dell'oscurità e del silenzio.
I classici sono quei libri di cui si sente dire di solito: "Sto rileggendo..." e mai "Sto leggendo...".
A leggere la quarta di copertina dei libri in commercio, sembrerebbe che in circolazione ci siano soltanto capolavori.
È un pensiero che calma e dà forza, sapere che tra i libri che possediamo ce ne sono alcuni sufficienti a liberare e a salvare. Se ne aggiungono di nuovi, quasi ogni giorno, ma quelli necessari già ci sono da tempo.
Una stanza senza libri è come un corpo senz'anima.
L'unica opera grande e perfetta è quella che non si sogna mai di realizzare.
Si dicono classici quei libri che costituiscono una ricchezza per chi li ha letti e amati; ma costituiscono una ricchezza non minore per chi si riserba la fortuna di leggerli per la prima volta nelle condizioni migliori per gustarli.
Per quello che mi riguarda, se un libro è ben scritto, lo trovo sempre troppo corto.