È non solo più bello ma anche più piacevole fare il bene anziché riceverlo.
L'uomo non è figlio del caso, sono le circostanze le creature dell'uomo.
La morte non costituisce nulla per noi, dal momento che il godere e il soffrire sono entrambi nel sentire, e la morte altro non è che la sua assenza.
Per molti le ricchezze acquistate non hanno rappresentato la fine, ma solo un mutamento delle loro miserie.
Niente basta a chi non basta ciò che è sufficiente.
Non bisogna sciupare quello che si ha con il desiderio delle cose che mancano, ma riflettere sul fatto che anche ciò che si ha era prima oggetto del desiderio.
Bene è ciò che unisce, male ciò che separa.
Tocca la palma a colui che in parole e in opere sia stato possente, abbia sentito il bene e a costo del proprio sangue lo abbia fatto trionfare.
Non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene.
Il sommo bene è l'armonia dell'animo.
Benedetti coloro che non hanno nulla da dire e che non si lasciano convincere a dirlo.
Distinguere il bene dal male non è facile poiché i confini tra questo e quello siamo noi a tracciarli.
Solo compiendolo si ha l'esperienza del bene.
Chi è convinto di farci del bene spesso ci rovina.
Soltanto il bene che è ancora in noi può aiutarci a conseguire il meglio che ci manca.
Assai più giova che i fervidi consigli, una grande prudenza ai grandi perigli.