Vuoto è l'argomento del filosofo che non dà sollievo all'umana sofferenza.— Epicuro
Vuoto è l'argomento del filosofo che non dà sollievo all'umana sofferenza.
L'uomo d'animo sincero vive soprattutto nella saggezza e nell'amicizia, l'una bene mortale, l'altra bene immortale.
È nobile cosa la povertà accettata con gioia.
Consoliamoci nelle sventure con la memoria dei beni nei tempi passati e con la coscienza che non è possibile fare che ciò che è stato non sia stato.
Chi non ricorda il bene passato è vecchio già oggi.
L'essere beato e incorruttibile non ha affanni, né ad altri ne arreca; è quindi immune da ira e da benevolenza, perché simili cose sono proprie di un essere debole.
La sofferenza è l'elemento positivo di questo mondo, è anzi l'unico legame fra questo mondo e il positivo.
La sofferenza dei monaci e della monache, dei solitari d'ambo i sessi, non è una sofferenza della sessualità ma di maternità e di paternità, cioè di finalità.
Quando si soffre, si crede che di là dal cerchio esista la felicità; quando NON si soffre si sa che questa non esiste, e si soffre allora di soffrire perché non si soffre nulla.
Ormai sono abituato a soffrire, e forse ne ho la necessità.
Il niente è da preferirsi al soffrire? Io perfino nelle pause in cui piango sui miei fallimenti, le mie delusioni, i miei strazi, concludo che soffrire sia da preferirsi al niente.
Un'unica cosa insegno: la sofferenza e la distruzione della sofferenza.
La sofferenza è forse l'unico mezzo valido per rompere il sonno dello spirito.
È tanto facile avere simpatia per la sofferenza. E tanto difficile avere simpatia per il pensiero.
L'animale della terra che soffre di più fu quello che inventò il riso.
Le persone non vogliono soffrire né tantomeno vivere nel terrore, desiderano soltanto essere felici. Siamo tutti fatti così, per cui se ti rendi conto che un tuo comportamento potrebbe ferire qualcuno, devi modificarlo.